Una cosa di sicuro ci dispiace, ed è quella di non potervi dare un magazine con la copertina adesiva come Cioé. ✨ Detto questo, nel secondo numero di ClubFabMag vi raccontiamo 3 storie di cucito (e non) per farvi compagnia. Avevamo altri “progetti editoriali” poi è successo di ricevere due mail che ci chiedevano del dietro le quinte, di sfide e di sfighe. Così abbiamo pensato di raccontarvi un dietro le quinte fatto di sfighe. 2015 Stiamo per inaugurare il nostro primo negozio, che è in una via che si chiama Tresanda del Territorio. Per farvi capire il contesto, il negozio è talmente centrale che ora ci hanno fatto dentro due garage 😅 Ci piace pensare che la nostra parabola sia un po’ Steve Jobs al contrario: lui ha iniziato in un garage, nel nostro caso è stato il negozio stesso a trasformarsi in un garage. Facciamo spola tra Ikea, Leroy Merlin e l’isola ecologica e cerchiamo disperatamente di abbellire un ambiente decisamente spoglio. Spoiler: non ci riusciremo mai. Siccome i soldi sono sempre contati ci arrabattiamo ma finalmente decidiamo di inaugurare perché sembra tutto a posto. Ci rechiamo all’Ikea per gli ultimi dettagli, torniamo trafelatissime in negozio, accediamo la luce e…nella prima stanza ci attende un bel cumulo di calcinacci perché è crollato un pezzo di soffitto. Da quel giorno in poi pensiamo sempre “potrebbe andare peggio, potrebbe crollare il soffitto”. 2017 Traslochiamo nel negozio di Corso Mameli (quello dove siamo oggi) e dobbiamo attrezzare il laboratorio con un nuovo tavolo da taglio. Lo spazio è più grande e non possiamo adattaci con i mobili dei negozi precedenti, così decidiamo di agire commissionandolo a un falegrame. Tutto stupendo, dobbiamo solo fornire le misure senza sbatterci particolarmente. Mandiamo le misure e ci rilassiamo. Il momento della consegna non si fa attendere ma…il tavolo non passa dalla scalinata. Cosa facciamo? Rimandiamo indietro e lo facciamo tagliare a metà 🤣 Il tutto supplicando che venga fatto nell’immediato perché la sera stessa abbiamo un nuovo corso di cucito. Rilassante vero? 2019 Abbiamo ricevuto un ordine di grembiuli bello impegnativo, sono 100 e il modello che abbiamo proposto è piuttosto elaborato. Ci teniamo a fare bella figura, si lavora per un’azienda importante! Acquistiamo il tessuto e facciamo la consueta prova di lavaggio: tutto procede a gonfie vele, il materiale non presenta problemi e confezioniamo il lavoro in anticipo di una settimana. Il laboratorio, as usual, è bollente (siamo a luglio) ma teniamo botta. Dopo aver fatto ricamare esternamente i loghi del committente siamo pronte a stirare e impacchettare. Agiamo con una bella svaporata perché dobbiamo togliere tutti i segni del gesso rimasti e…la pettorina del primo grembiule inizia magicamente a…sfaldarsi. Proviamo su ognuno: il tessuto si sgretola come se fosse carta. Cosa succede? Li rifaremo da zero senza dormire e respirare per due settimane di fuoco, dove dobbiamo incastrare anche i corsi di gruppo, le lezioni private e la confezione della nuova collezione. Siamo state vittima di un caso limite/sfiga, perché il primo lavaggio di prova non aveva dato problemi, ma abbi cura di lavare e stressare a dovere il tessuto se devi fare qualcosa di molto impegnativo. Morale della favola: non è tutto lieto quel che luccica, ma quando prende una piega tragicomica è ancora più divertente! ❤️ |
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